Da quando uso la crema per il viso
Non ci avevo mai dato importanza, in tutta la mia giovinezza. Ho sempre avuto troppe cose da fare, sono una di quelle persone che vanno sempre di fretta, non perché io abbia effettivamente milioni di impegni, ma piuttosto perché ho l’ossessione di dover fare tutto e subito. Quindi applicare la crema al viso e al corpo mi risulta da sempre una gran, lenta perdita di tempo. Inoltre, non vi sono prove reali del fatto che la crema migliori le condizioni della nostra pelle o che aiuti a preservare la giovinezza (quando si parla di prodotti antirughe). Va detto, però, che è facile essere giovani e non prestare attenzione al passare del tempo: quando si è bambini, adolescenti o giovani adulti il tempo passa molto lentamente, siamo in perfetta forma fisica, pieni di energie e voglia di fare, e la nostra lotta più grande è quella contro i brufoli. Immancabilmente, però, arriva un momento nella vita di un individuo in cui ci si rende conto che la giovinezza non è più il nostro presente, nel senso che non rappresenta più il modo in cui percepiamo noi stessi, il mondo, la vita. Tutto acquista un ritmo diverso ed un senso diverso, spesso più preciso. Per me è successo il giorno in cui ho compiuto trent’anni. Credo il numero simbolico abbia svegliato in me una parte fino ad allora dormiente, non ancora pronta a farsi strada nella mia realtà. E’ stato un risveglio a dir poco traumatico. D’improvviso mi sono resa conto che non avevo più così tanto tempo per concludere le cose che mi ero prefissata di concludere, che dovevo mettermi a correre per davvero adesso. La domanda “cosa stai facendo della tua vita?” si è fatta largo nella mia mente sino a diventare un’ossessione. Non potevo più crogiolarmi nella mia giovane età e attendere che le cose succedessero. Ora dovevo agire, acquisire, avere. E vedere che non ci stavo riuscendo mi ha gettato nel panico.
Mi ci sono voluti mesi per reagire allo shock e rimettermi in riga, ma soprattutto accettare l’avanzata del tempo, ed è stato il regalo di un’amica, per i miei trentun anni, che mi ha fatto riaffiorare dal caos: mi ha regalato la mia prima crema antirughe. Quando ho aperto il regalo e visto la crema tra le mie mani non ci credevo. Mi sono messa a ridere e le ho detto che io non usavo queste cose e che lei lo sapeva bene. Per tutta risposta mi sono sentita dire che dovevo rallentare se volevo ottenere cose che significassero davvero qualcosa, e che un rito giornaliero, la mattina e la sera, era proprio quello che ci voleva per iniziare in questo senso. E perché non approfittare e tenere lontane le prime rughette per qualche anno ancora? Nonostante lo scetticismo, ho apprezzato molto il gesto ed il significato di quel regalo e mi sono imposta di usare la crema tutti i giorni. Mi sono messa anche a meditare ogni mattina, per qualche minuto. Così ho scoperto il valore di ogni singolo istante e di ogni piccola azione. Non c’è per forza qualcosa di grande da ottenere, da raggiungere nella nostra vita per darle un significato. Basta essere consapevoli di essere vivi, sempre.…